Dipendenza Affettiva

Possiamo definire la dipendenza affettiva come una forma patologica di amore caratterizzata da una costante assenza di reciprocità all’interno della relazione di coppia, in cui uno dei due (nella maggior parte dei casi la donna) riveste il ruolo di donatore d’amore a senso unico, e vede nel legame con l’altro, spesso problematico o sfuggente, l’unica ragione della propria esistenza.

La continua ricerca d’amore ha tutte le caratteristiche della dipendenza da sostanze, tanto da condividerne alcuni aspetti fondamentali:

  • l’ebbrezza: la sensazione di piacere, che il dipendente prova quando è con il partner, gli è indispensabile per stare bene e non riesce ad ottenerla in altri modi;
  • la tolleranza: il dipendente ricerca quantità di tempo sempre maggiori da dedicare al partner, riducendo sempre di più la propria autonomia e le relazioni con gli altri;
  • l’astinenza: l’assenza del partner (per lavoro ad esempio) getta il dipendente in uno stato di allarme.

Quali sono le principali cause all’origine della dipendenza affettiva?

Le cause vanno ricercate in particolari dinamiche familiari che hanno portato la persona dipendente a costruirsi un’immagine di Sé come di persona inadeguata, indegna di essere amata, dove il “termometro” della propria autostima è nella capacità di sacrificarsi per la persona amata. Sono persone che riescono a tollerare tradimenti o anche violenze da parte del partner perché senza di lui si sentirebbero completamente perse. Teniamo anche presente che molte donne, dipendenti affettive, hanno subito abusi sessuali, maltrattamenti fisici ed emotivi durante l’infanzia che non sono da sole riuscite ad elaborare.

Come si crea la dipendenza affettiva dal partner?

La dipendenza affettiva nasce prima dell’inizio del rapporto di coppia. La persona dipendente d’affetto ricerca inconsciamente un partner che possiede già tutte quelle caratteristiche che la porteranno a soffrire. Anche quando il rapporto finisce (normalmente il dipendente viene lasciato), la persona dipendente troverà una nuova relazione in cui metterà in atto le stesse dinamiche di coppia. La dipendenza affettiva affonda le sue radici nel rapporto con i genitori durante l’infanzia. La dipendenza dall’altro è una condizione naturale degli animali e ancor più dell’uomo, soprattutto nei primi anni di vita, quando lo sviluppo cognitivo-emotivo e la formazione dell’identità non sono ancora completati, e quando la relazione con le figure adulte è lo strumento privilegiato di conoscenza di Sé e del mondo. Chi da adulto è dipendente d’affetto, quando era bambino ha ricevuto continui messaggi da parte dei propri genitori di non essere degno di amore né di attenzioni. Spesso sono stati dei bambini che sono dovuti crescere troppo in fretta e hanno dovuto prendersi cura dei propri genitori, imparando così che l’unico modo per ottenere amore è quello di sacrificarsi per l’altro. Ciò che accomuna l’infanzia di chi soffre di dipendenza affettiva è comunque una situazione di carenza affettiva che da adulti si cerca di colmare e compensare con atteggiamenti iperprotettivi e controllanti nei confronti del partner.

La psicoterapia aiuta il paziente a riconoscere le complesse trappole cognitive ed emotive che lo conducono a sofferenza e infelicità. L’obiettivo è il ricoscimento dei propri punti di forza, le proprie risorse, che sono presenti ma alle quali il paziente non riesce ad accedere per blocchi emotivi che si sono formati con il tempo. Tramite il percorso terapeutico sarà possibile riprendere in mano le redini della propria esistenza e a gettare le basi per la costruzione di una più sana e funzionale modalità d’amare.